Gelide manine

Stavo passando in rassegna le copertine a brandelli alla bancarella di dischi spezzati dei coniugi Hobbs, Etta e Basil, quando, da tergo, due gelide manine si posarono sui miei occhi e una voce flicornea disse:
"Indovina chi sono!"
"Mhhh..." pensai ad alta voce.
"Dai, chi sono?"
"Barabal?"
"No, sbagliato."
"Edmé?"
"No, sbagliato."
"Muireall?"
"No, sbagliato."
"Glenna?"
"No, sbagliato."
"Oighrig?"
"Ma nooo, sono io!"
Mi tolse le gelide manine dagli occhi facendomi uscire di sede le lenti a contatto così, quando mi girai, vidi solo un'ombra.
"Oh sei tu..." Dissi fingendo di averla riconosciuta.
Mi baciò. Le sue labbra sapevano di caprifoglio, le mie di liquido per lenti a contatto a gas permeabili.
"À bientôt Julio." E se ne andò.
Mentre la sua immagine sfuocata si allontanava, finalmente, capii.
"Torna da me Caitrìona..." Dissi con un vibrato filo di voce.
"Torna da me..."

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